Tempo fa mi hanno inviato un video-reportage girato in Italia e trasmesso qui in Brasile dove si parlava della Italia del vivere bene. Il video, disponibile so You Tube (anche se solo in lingua portoghese) parla esattamente degli sforzi per una qualità di vita migliore in un mondo dove ogni giorno é sempre più difficile essere padrone del nostro tempo. Il testo del primo video che ho postato qui dice più meno questo: alcune città italiane scoprono i vantaggi di vivere ad un ritmo più lento. Per guadagnare il titolo di “buon vivere”, le città devono soddisfare 55 requisiti. Tra questi, aiutare i piccoli investitori a difendere i prodotti locali. Gli sforzi per una vita migliore e più sana può essere inutili se la cultura della velocità non sarà riveduta. Nel pensiero moderno, il tempo è una ricchezza che è scarseggia, come l’olio o l’acqua. E la sensazione di mancanza di tempo è una malattia cronica, senza cura. Controllare il tempo, ambizione umana antica come i primi abitanti della terra, in Italia ha acquisito un nuovo significato. Nel paese, è iniziata una esperienza innovativa, considerata una delle uscite per la salvezza del pianeta: rallentare, andare più piano, con calma. L’idea del movimento che si sta diffondendo in tutto il mondo, “città del buon vivere”, è quella di promuovere cambiamenti profondi di mentalità e stile di vita. Una delle città che hanno ricevuto il titolo di “boun vivere” e che ho già parlato QUI nel blog é la bellissima Greve in Chianti, in Toscana. Cosa ne dite di questo concetto di vita? Nel mio piccolo cerco sempre di vivere slow, sia nell’alimentazione salutare ( ho un piccolo orto a casa), sia nel cercare sempre di acquistare il cibo non trattato con agrotossici, informandomi sempre da dove provengono i prodotti che sto acquistando. Cerco sempre di fare le mie camminate, corro, vado a fotografare la natura, insomma…. cerco di vivere slow! ma capisco altrettanto che al giorni d’oggi non é facile, specialmente se cerchiamo di seguire tutto ciò che é moderno ma che ci rende píu sedentari ed isolati dal mondo, vivendo virtualmente quello che in passato si viveva nelle piazze per esempio. Oggi é molto più difusa e praticata l’idea di rimanere in casa piutosto che cambiarsi ed uscire ad incontrare gli amici fuori per fare due passi. L’effetto di tutto questo? Lo sapremo nel futuro non molto lontano.
Some time ago I saw thisreportage shot in Italy , where they talked about the cities where people live slow. The video is available on YouTube (even if only in Portuguese) speaks exactly of the efforts for a better quality of life in a world where every day is more difficult to be the owner of our time. The text of the first video I’ve posted here says: some Italian cities are discovering the benefits of living at a slower way. To earn the title of “vivere bene”, cities must meet 55 requirements. Among them, help small investors to protect local products. Efforts for a better and healthier life can be useless if the culture of speed will not be revised. In modern thought, time is a treasure which is in short supply, such as oil or water. And the feeling of lack of time is a chronic disease with no cure. Master the time, human ambition as old as the first inhabitants of the earth, in Italy has acquired a new meaning. In the country, began a novel experience, considered one of the outputs for the salvation of the planet, slow down, go slowly, calmly. The idea of the movement that is spreading around the world, “the city of good living,” is to promote profound changes in attitude and lifestyle. One of the cities that have received the title of “boun live” and that I have already mentioned in the blog HERE is the beautiful Greve in Chianti, in Tuscany. What do you think about this concept of life? In my small way I try to live slow, feeding is healthy (I have a small garden at home), and I always try to buy food not treated with agrotoxins, and always trying to get informations from where the products I’m buying are from. I also try to do my walker, run, going outside home (to photograph for example or meet friends), in short …. I try to live slowly! But I understand also that the present days is not easy, especially if we try to follow everything that is modern but that makes us more sedentary and isolated from the world, living virtually things that in the past we lived on the streets for example. Today it is much more Piped and practiced the idea of staying at home instead of come out to meet friends out for a walk. The effect of all this? We’ll know in the not too distant future.
Tempo atrás, recebi da minha família esse link de uma reportagem que foi transmitida pelo programa Globo Repórter e que falava da qualidade do bem viver em algumas cidades Italianas como por exemplo a belíssima Cidade de Greve in Chianti a qual eu já falei AQUI. Do quanto nos tornamos escravos do tempo e o quanto a cada dia fica mais difícil ser dono do mesmo. Adorei essa reportagem a qual encontrei no You Tube alguns vídeos e vou poder compartilhar com vocês. Se faço parte desse grupo que vive slow? Não direi que vivo 100% do meu dia a dia assim, mas uns 80% sim. Inclusive tenho uma pequena horta na minha casa onde planto os meus vegetais preferidos, sem adição de agrotóxicos. Procuro sempre nos supermercados e feiras públicas que frequento saber a procedências dos produtos e sim, se quero caminhar, caminho, se quero dormir durmo. Nada de viver ansiosa achando que apenas pelo fato que passei um dia sem acesso a internet ou sem postar algo aqui no blog o meu mundo irá se acabar.Muito pelo contrário, quero mais ter qualidade a quantidade. Não quero ficar escrava dessa ideia do mundo moderno. Apesar de amar a praticidade que o mesmo me oferece, estou sempre cercando de não me tornar totalmente dependente do sistema. Hoje em dia está cade vez mais fácil ficarmos dentro de casa na frente do computador falando com os amigos do que irmos ao encontro deles. O resultado de tudo isso: estamos nos encapsularizando cada vez mais dentro das nossas próprias residências, sem ter contato real com as pessoas que nos cercam. Aqui no Brasil, seja por esse motivo ou também pelo medo causado pela violência urbana, as praças e parques públicos estão quase sempre vazios, entregues ao vandalismo. O efeito de tudo isso? O futuro não muito distante nos dirá.
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